18 Dic Innovation Manager: tutti i tempi della riforma
Innovation manager: i tempi
Il decreto attuativo (Voucher per l’Innovation Manager), previsto dal decreto crescita 2019, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale a inizio luglio 2019.
Il 29 luglio è stato pubblicato il decreto direttoriale che stabilisce le modalità di iscrizione dei manager all’elenco ufficiale previsto dal Mise. Le aziende, dopo aver compilato le domande entro il 6 dicembre, potranno procedere alla richiesta della misura – previsti 50 milioni di euro per due anni – dal 12 dicembre. Le domande saranno accolte in ordine cronologico.
Per poter procedere nel percorso di innovazione digitale, le aziende dovranno affidarsi alla figura dell’Innovation Manager, prevista nella legge di bilancio 2019, con lo stanziamento di circa 75 milioni di euro per gli anni 2019-2021. Per le micro imprese, PMI e reti di impresa (max 3) la cifra stanziata è di 25 milioni di euro in tre anni.
Le aziende idonee al finanziamento, al fine di attuare una rivoluzione digitale nell’ambito di settori strategici (industria 4.0, big data, cloud, interfaccia uomo-macchina ecc.), dovranno stipulare un contratto di almeno nove mesi con un Innovation Manager.
Innovation manager: le modalità
Le agevolazioni faciliteranno il lavoro degli IM, garantendo maggiore collaborazione per questi professionisti all’interno di tutte le aziende che avranno presentato correttamente la richiesta di finanziamento e che avranno dimostrato di avere bisogno di tale figura, per accrescere la propria competitività attraverso riconoscibili strategie d’innovazione.
Tale strategia, per essere accolta e accedere al finanziamento, dovrà essere spiegata in un apposito piano di innovazione da sottoporre al Ministero dello Sviluppo Economico. I finanziamenti sono a fondo perduto e distinti per dimensioni aziendali:
- Alle micro e piccole imprese è riconosciuto un finanziamento pari al 50% delle spese fino a un massimo di 40 mila euro.
- Alle medie imprese va il 30% delle spese fino a un massimo di 25 mila euro.
- Alle reti di imprese invece viene consentito un finanziamento pari al 50% delle spese fino a un massimo di 80 mila euro.
Per usufruire del voucher, è bene ripeterlo, le imprese dovranno siglare un contratto con un manager (o la società di cui fa parte) regolarmente incluso in un elenco ufficiale.
Il regolamento, disposto da Unioncamere, descrive le condizioni per l’iscrizione all’elenco, costituito al fine di garantire l’individuazione di Manager dell’Innovazione in possesso di competenze specialistiche per supportare le micro, piccole e medie imprese nei processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso l’applicazione di una o più tecnologie Impresa 4.0.
Chi è e cosa fa un Innovation Manager?
(Noi ne abbiamo già parlato qui)
“L’Innovation Manager è colui che conduce la ricerca in azienda trasformandola in opportunità strategica di business per il futuro”. Dotato di innumerevoli soft skill (leadership, problem solving, padronanza di più lingue, capacità di affrontare le sfide, capacità di generare e sviluppare nuove idee, project management, e per alcuni anche capacità di intercettare il futuro prima che arrivi…), l’Innovation Manager deve saper riconoscere le innovazioni strategiche per la crescita dell’azienda, soprattutto in previsione della trasformazione di mondo del lavoro e produzione e dei nuovi mercati generati dalla Digital Transformation.
Come riuscire in questa impresa?
Con competenze tecniche reali e chiara visione dello scouting tecnologico! Inoltre, per accelerare il cambiamento delle aziende garantendone la competitività, l’I-Manager non deve mai perdere di vista i vantaggi sociali derivanti dall’innovazione.
Vietato improvvisare! Competenza ed esperienza sono fondamentali, così come multidisciplinarietà, capacità di previsione di futuri scenari e mercati, nonché ricettività nei confronti delle innovazioni tecnologiche. Solo molti anni di esperienza possono garantire all’IM metodologia e tecnica adatte a trasformare le idee in innovazione!
La sfida sarà individuare il giusto professionista, che non intenda l’innovazione come semplice utilizzo di applicazioni già disponibili, ma che sia in grado di proporre nuovi prodotti, servizi o business model basati su vere strategie di innovazione avanzata.
Credits: Agenda Digitale